È stato soprannominato la Madonna del solletico. Si tratta di una piccola tempera su tavola (24 cm x 18 circa), commissionata dal cardinale Antonio Casini, insigne umanista e teologo senese, a Masaccio nel 1426. Oggi è conservata agli Uffizi di Firenze, ma la sua storia è travagliata perché fu scoperta nel 1947 e riportata in Italia tra i capolavori trafugati dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale. Venne successivamente rubata nel 1971 e ritrovata due anni dopo.
La rivoluzione sta nell'iconografia che mostra per la prima volta l'amore terreno di Maria nei confronti del proprio figlio, attraverso il gesto quotidiano del sollecito che fa sorridere il piccolo Gesù ed afferrare il polso della madre con le manine.
Guardo quest'immagine tutte le volte che ho bisogno di ricordarmi che la rivoluzione non è fare ammuina, ma sta nei dettagli e non è spettacolarizzare la straordinarietà, ma sta nel riconoscere la meraviglia dell’ordinario.
(Nota: c'è un tocco di pagano in quel pendente di corallo rosso al collo di Gesù, che durante il gioco si è spostato di lato, dono molto comune e destinato ai neonati poiché i rametti appuntiti infilzavano il malocchio. Ma per i cristiani il colore rosso rimanda al sangue di Cristo e quindi quel corallo assume la doppia simbologia della natura, divina e umana, di Gesù)
© da Fb - Claudia Procentese
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