L'attenzione è richiamata immediatamente dal «nome nuovo» con cui l'angelo saluta la vergine Maria: «piena di grazia» (kecharitoméne:Lc 1,28)11. É il nome datole da Dio, che denota lo stato in cui si trova davanti a Lui nel momento stesso in cui le viene rivelata la sua vocazione/missione12. La forma verbale - un participio perfetto passivo - sta ad indicare infatti il risultato di un intervento compiuto da Dio su di lei: Egli ha provveduto a colmarla, a riempirla di grazia. L'ha resa santa, tutta bella e amabile ai suoi occhi. Oggetto di un favore divino straordinario, di un amore del tutto speciale, Maria di Nazaret è invitata dall'angelo a gioire, ad esultare: questo è il senso esatto del verbo greco kaire. (P. V. Battaglia - ofm) (da ILCATTOLICO.IT (+ canto)