Appuntamenti


CI STANNO PRENDENDO IN GIRO

Un povero giovane atterrato dalle percosse/ racconta di essere caduto per le scale/ e questa è una cosa “normale” (un classico)/ che la gente perbene (es. il giudice) finge di credere.//   Ma è netta l’impressione che ci stiano prendendo in giro/ con una storia poco credibile,/ se un ragazzo colpevole di nulla/ ha ematomi in ogni parte del corpo e ossa rotte.//  Il problema è che tra manette e manganelli/ può succedere di tutto nei sotterranei del tribunale (lontano da occhi indiscreti);/ e ignorano tutto, poverini//  anche i carabinieri e i giudici del tribunale. / Chi sta sulle nuvole e nega le torture/ inventa storie (e scuse) poco credibili://  resterà bruciato dal fuoco (della verità dei fatti)./ Il tragico destino di Stefano Cucchi/ deve porre fine a tante menzogne e ipocrisie.    

 

 
 

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CE STANNO A SFOTTE 



Un disgrazziato corcato de bòtte
ricconta ch’è ccascato pe le scale;
e ‘sta cosa è ggnisempre assai normale
pe ttante gente pulitucce e dotte.
 

Ma me sa ttanto che cce stanno a sfotte
co ‘sta storia nun tanto pe lla quale,
si un tizzio mica troppo criminale
cià bbozzi dapertutto e coste rotte.
 

E’ cche tra schiavettoni e manganelli
succede tutto, giù a le celle scure;
e ssò ppuro a lo scuro, poverelli,
 

cherubbiggneri e giudici der loco.
Chi ssu le nuvole nega torture
arma giochetti da crédece poco:

 
              s’abbruscerà ccor fòco!
La sort’amara ch’è ttoccata a Cucchi
ha dda seggnà lla fine de ‘sti trucchi.


 
 
                                                             Roma,  gio.  22 ottobre 2009  

Muore in solitudine Stefano Cucchi, geometra romano di 31 anni,
dopo una settimana di calvario,

tra carabinieri, giudici, guardie carcerarie,
infermieri e medici della sezione detentiva dell’Ospedale Pertini,

con gravi ferite, terribilmente deperito,
senza avvocato, senza visite dei familiari
 







IL CAVALIERE CON LA SCORTA
 

E’ giusto sapere:/ un vero cavaliere come deve comportarsi?/ La cosa più importante è che cavalchi/ e che abbia una buona scorta e una buona sella.//  Però se qualche giornale malizioso/ s’inventa di pubblicare/ che (il cavaliere) si è fatto scortare fin dentro il suo palazzo,/ allora è fritto in padella come un supplì.//  Un cavaliere cavalca sempre,/ però quando non esce più dalla stalla/ l’intrigo non può essere negato nemmeno da un giornale amico.//  Ci consenta allora il cavaliere:/ si faccia massaggiare per bene anche per il torcicollo/ cosicché il Quirinale possa ufficialmente accontentarsi della spiegazione.

 

   



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ER  CAVAJJERE  CO  LL’ASCORTA  

Cuest’è ‘nna cosa giusta da sapélla:
un cavajjere vero ch’ha dda fa?
La cosa più 'mportante è ccavarcà
e avécce bòna scorta e bòna sella.

Però ssi a ‘n giornalaccio portajella
je cricca casomai de pubbricà
che ssu a palazzo s'è ffatto scortà...
casca come un zupprì 'n de la padella.
 

Un cavajjere sta ssempre a cavallo,
però cquanno nun zòrte da la stalla
l'incricco nun c'è CHI ppò ppiù nnegàllo.
 

Ir cavajjere alora ce acconzènte:
se facci smaneggià ffino a la spalla
così cch'er Quirinale s'accontente.

                                                            

Roma,  mar.  2  giugno 2009 


Il Cavaliere ha dichiarato (umilmente) di non essere un santo e, in più di “apprezzare” molto

le belle donne. Tutto regolare. Ovvio quindi che le proposte di accompagnarsi nottetempo

ad una “escort” (questo è il nome “globalizzato” oggi in uso per le signore che praticano un antico mestiere)
v
engano gratuitamente offerte e prontamente accolte. Qualche problema può nascere il giorno dopo,

quando si scopre la necessità di terapie per l’attempato cavaliere.

Infatti il “torcicollo” è stata la motivazione ufficiale, ad esempio, per ritardare la presenza

alla Festa della Repubblica, presenti tutte le altre massime autorità della Stato Italiano.







LA MIGLIORE SODDISFAZIONE

Stavolta sono a Genova./ Arrivo con un treno intercity di sera/ alla stazione Brignole (zona centrale e vivace)/ in albergo (modesto due stelle) ho persino lo specchio (arredo per me abbastanza superfluo…)/  Poi tutto il giorno dopo è fitto di spese,/ visite, passeggiate in quantità/ tanto da sentire la stanchezza nelle gambe./ Tutto è molto piacevole.// Non c’è tempo di vedere il Porto antico e la Lanterna/ però dovevamo comperare orecchini, parlare in Palazzo Ducale (dov’è un’agenzia di Italia lavoro)// e poi andare a Nervi, sul lungomare, nel parco con gli scoiattoli./ La migliore soddisfazione? Passare la giornata intera con i nonni/ e i genitori di Nicholas, il mio figlioccio di Battesimo (che il prossimo 8 novembre compirà, speriamo a casa con i suoi genitori, i 2 anni d'età).


 

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   ER PIU' SFIZZIO      
  
 

Stavòrta la ggiornata è ggenovese.
Ciarìvo cor treno de sera ‘n po’ vvecchio
e mm’aritrovo ar centro briggnolese:
l’arbergo defatti cià ppuro lo specchio…  

Poi giorno fitto, programma de spese,
visite e spasseggiate tutt’un zecchio
che le zampe a la fine se so ‘ffese.
M’aggusta tutt’assai più dde parecchio.  

Ar porto e ar lanternone nun ce vò
perché ssò dde precetto l’orecchini,
er Palazzo ch’er Duca lavorò,  

er mare, er parco e li scojjattolini.
Ma ‘r più sfizzio? Co li nonni ciò
papà, mmammà e fijjoccio viscìni.                                                                    

Genova, ven. 19 settembre 2008  

Bella giornata insieme a Nicholas e ai suoi genitori e nonni,

e visita ad alcuni punti belli e importanti della città;
(cfr.: www.collactio.com/massmedia/foto-varie/nicholas-a-genova-settembre-2008.html  )
dovevano essere due settimane di vacanza per Nicholas e i suoi genitori,
 ma "qualcuna" a Venezia da deciso di ridurle a 7 giorni, di cui 2 di viaggio...






TIRA E MOLLA

Faccio avanti e indietro dovunque/ da quando prendo il treno per girare l’Italia,/ ma qua nella laguna di Venezia vengo spesso e con slancio/ perché c’è il demonio ancora all’opera.// Potevamo pensare in buona fede che fosse un equivoco da nulla/ l’aver sequestrato ai genitori con la violenza/ il bimbo (mio figlioccio di Battesimo) più dolce e sereno/ e sentir dire: qualcosa (nei genitori) non gira bene.// Ma dopo un anno e mezzo si capisce/ che fin dal principio sono state ridicole/ le sequenze di illazioni e pregiudizi di certe viscide operatrici.//  Ci vuole tanta pazienza (come quella mitica) di Giobbe e l’umiltà/ in quantità industriale, per difendersi da certe “brave persone”;/ d’altronde un bimbo, per crescere bene, dove deve stare?//  In braccio a mamma e papà/ per fuggire il più possibile lontano/ e dimenticare gli incubi provocati da troppe streghe.


 

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   TIREMMOLLA      
  
 

A ddestra e a mmanca faccio tiremmolla
da quànno pe ll’Itajja pijjo er treno,
ma cqua in laguna arìvo senza freno
perché cce sta er cornuto che nun molla.

 
Potevamio penzà cch’era ‘na bbolla
a ‘vécce seguestrato senza meno
er fijjetto più ddorce e più ssereno
e a ddìcce: quarche cosa nun ve rolla.  

Ma doppo un ann’e mmezzo se capissce
che ddar principio so state barbine
le scuse incollanate de le bbìssce.  

Ce vò un frego de Giobbe e ll’umirtà
a vvagonate co’ ‘ste perzoncine:
ché un pupo pe stà bbene ‘ndo ha da stà?
 

 
            ‘N braccio a mmamm'e ppapà,
p’annà llontano settemila leghe
e scordà ll’ìncubbi de troppe streghe.                                                                


Venezia Lido, lun. 12 gennaio 2009  

Quasi ogni mese da tempo vengo in visita ai miei amici veneziani;
stavolta non posso vedere Nicholas, due anni, mio figlioccio di Battesimo,
www.collactio.com/incontri/incontri/venezia-mancato-incontro-con-nicholas.html
come del resto è impossibile da due settimane anche al papà,
per vessazioni e arbitrii dei cosiddetti “servizi sociali”,
incredibili a qualsiasi persona dotata di ragione e senso di umanità


LE SCARTOFFIE

Nella parte alta di Frosinone/ nell’apposito ufficio (per le patenti di guida) in Prefettura (maestoso palazzo ricostruito dopo le distruzioni della guerra) hanno trovato presto e “a colpo sicuro”/ la cartellina della mia pratica nel grosso raccoglitore.// Così ho rivisto soddisfatto/ la mia patente come fosse nuova/ e ora posso riutilizzarla. Ma è stata dura (un’intera settimana)/ in bicicletta, treni e giorni d’ansia.// E’ assai pesante la burocrazia,/ più forte di chi la rappresenta/ sia pure con molta tempestività e cortesia.// Mi domando: che senso ha il sequestro/ della patente? Per quale motivo misterioso/ la fanno sparire lontana prima di fartela rinnovare?

 

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   'NA SCARTOFFIATA      
  
 

Sur cucuzzolo oggi a Frosolone
‘nde l’apposito uficio in Prefettura
hanno azzeccato lesti a man sicura
la scartoffiata mia da lo sfonnone.  

Così ho ‘ntravisto co ssodisfazzione
la patente mia bbella senz’usura
che pposso riaddoprà. Ma è stata dura,
in bici, in treno e in giorni de passione.  

E' ‘n zacco tosta ‘sta bburocrazzia,
più fforte de chi ccià dda smaneggialla
co ttanta de svertezza e ccortesia.  

Dico: che mme significa levàlla,
‘sta carta pe gguidà? Pe cche mmaggìa
te la fanno sparì pp’arinnovàlla?                                                                     

Frosinone, gio. 18 settembre 2008  

Nella locale Prefettura per la restituzione della patente

 

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