Appuntamenti
card dolanBenedetta Frigerio per © www.tempi.it - 9 marzo 2013

Oggi il capo della Conferenza episcopale americana, il cardinale Timothy Dolan ha pubblicato una lettera per raccontare ai suoi fedeli le sue impressioni a Roma per il Conclave.
Il cardinale ha cominciato con l’umorismo che lo caratterizza: «Mi mancate! Sono passati dieci giorni da quando ho lasciato la diocesi, e come dice quella vecchia canzone, “Voglio andare a casa!”.
Specialmente mi mancherete tutti il giorno della festa di san Patrizio, la festa del patrono della nostra meravigliosa diocesi». Dolan racconta di aver cercato, ma di non aver trovato «nessun pane irlandese, nessun piatto di manzo sotto sale, nessun whiskey», anche se «non fraintendetemi amo il cibo e il vino romani!». Poi il ringraziamento per le preghiere, perché «ne abbiamo bisogno! Le percepiamo! Continuate così!», affinché «uniti con gli apostoli e la madre di Gesù, che erano chiusi nel Cenacolo, aspettiamo il supremo dono dello Spirito Santo! Questo sta riaccadendo ora». COSA FANNO I CARDINALI. «Sicuramente – scrive – preghiamo molto. Ogni giorno si comincia con la più efficace delle preghiere, il sacrificio della santa Messa. Durante le sessioni diciamo il divino ufficio, cominciamo ogni incontro con l’antica preghiera alla terza persona della santa trinità, il “Veni Sancte Spiritus”». Il cardinale parla dell’Angelus e dei momenti di adorazione eucaristica. «Vi sorprenderete a sentire che passiamo molto del nostro tempo anche a discutere di cose come la preghiera, l’insegnamento della fede, la celebrazione dei sette sacramenti, su come incontrare i credenti che hanno lasciato la Chiesa, su come servire i malati e i poveri», ma anche su come «sostenere le nostre splendide scuole, gli ospedali, gli enti caritativi; su come incoraggiare i nostri fratelli preti, i vescovi, i diaconi, le donne e gli uomini consacrati, su come supportare i nostri pastori – e tirare fuori di più da loro – e dalle nostre parrocchie; formare i nostri futuri preti al meglio; amare le nostre coppie sposate e le famiglie, e difendere la dignità del matrimonio; proteggendo la vita dove è più in pericolo per via della guerra, della povertà e dell’aborto».

IL NOME PIU’ QUOTATO. È così, spiega il cardinale, «forse non vi sembrerà vero, dato che il mondo della strada pensa che passiamo il tempo a parlare della corruzione in Vaticano, degli abusi sessuali, dei soldi». Se «queste cose emergono? Sì!». Se «dominano? No!». Il cardinale prosegue raccontando di una giornalista incontrata a Roma che gli ha domandato se il nuovo Papa porterà grandi cambiamenti. Lui ha risposto di sì, «e lei sembrava sorpresa, ma almeno ho attirato la sua attenzione! Così sono andato avanti chiarendo che la Chiesa è in un periodo di grande cambiamento; letteralmente, un cambiamento del cuore umano, che Gesù chiama penitenza e conversione. Il compito del vescovo di Roma è di conservare la fede, la verità che Dio ci ha rivelato, specialmente attraverso suo Figlio, Gesù, fedelmente trasmessa dalla Sua Chiesa in questi 2000 anni, e di rinnovare l’invito di Gesù a convertire il cuore».
Conclude poi Dolan: «Se si fanno dei nomi? Sicuramente. Ma il nome più quotato è quello santo di Gesù. Potreste pronunciare anche voi il Suo nome e chiederGLi di concederci la sua grazia e la sua misericordia? Grazie».

Gr2 delle 7.30, va in onda un servizio sulle parole del Papa che il 9 gennaio invitava a dare nomi cristiani ai figli.
Servizio “di colore” che nota una certa mania italiana per nomi strani (Chanel, Sue Ellen e così via), ma rileva che
anche nel martirologio cristiano ci sono nomi non esattamente comuni, come Oceano.
Per poi finire in modo sconcertante, invitando a fare attenzione anche con i nomi cristiani, perché alcuni santi avevano
“un carattere poco raccomandabile, come Cirillo di Alessandria, che fu responsabile di stragi e persecuzioni”.
Cirillo di Alessandria, vescovo santo e dottore della Chiesa, â€œresponsabile di stragi e persecuzioni”?

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Recentemente è stato diffuso da Repubblica un sondaggio secondo cui i giovani invece di prevenire si affidano sempre di più alla pillola del giorno dopo, comunemente definita "contraccezione di emergenza", che negli ultimi anni ha visto un vero e proprio boom. Fino ad arrivare a 370mila confezioni. Acquistate e usate, per il 55% dei casi da minorenni. La causa: ovviamente la colpa è data a senso unico alla mancanza di una “cultura della contraccezione”, cioè alla mancata diffusione della pillola anticoncezionale.

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Il giorno 10, lunedì scorso, a questo “aperitivo” è stato messo il titolo Elogio dell’unità d’Italia. È stato messo, dico, perché – come avviene in tutti i giornali – i titoli sono fatti dalla redazione e non dall’autore del pezzo. Inoltre, questi miei sono piccoli “sfoghi“ telefonici, senza la mia revisione, con dunque la possibilità di qualche fraintendimento od equivoco.

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Il “caso Ruby” ha ormai oscurato l’agenda politica, totalmente dominata dalla nuova inchiesta dei giudici di Milano a carico del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. I pm milanesi hanno chiesto alla Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera il via libera ad eseguire perquisizioni domiciliari nei confronti del deputato Berlusconi e di alcuni suoi uomini di fiducia, nel tentativo di valutare l’ipotesi di reato di prostituzione minorile. La vicenda si riferisce al caso della ragazza marocchina Karima El Mahrough, più conosciuta come Ruby, che ha frequentato la villa di Arcore tra il febbraio e il maggio 2010 partecipando a feste quando era ancora minorenne.

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